Moto Guzzi MGS-01 CORSA: diavolo di una Guzzi!
www.Motociclismo.it di luglio 2003

Uno degli stand più frequentati dello scorso Salone di Monaco era quello della Moto Guzzi. Ben tre le novità presenti e tutte molto importanti: Breva, Griso e MGS-01. Di queste, una è già in vendita e la seconda arriverà nel 2004. La “regina” dello stand però era lei: la MGS-01, sportiva vera.

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Linea moderna, filante ed aggressiva, motore 4 valvole, ciclistica da corsa. E’ il risultato del lavoro di Giuseppe Ghezzi, conosciutissimo specialista delle moto di Mandello e co-fondatore della Ghezzi&Brian, “officina” dalla quale escono fantastiche special in tiratura limitata.
La
MGS-01 però è una Moto Guzzi a tutti gli effetti, visto che già da diversi mesi Giuseppe Ghezzi lavora a tempo pieno a Mandello. E’ lui che ha seguito il progetto e che cura lo sviluppo di motore e ciclistica.

E’ nata nel corso del 2002 come show-bike da salone per mostrare che in Guzzi creatività e voglia di fare non mancano, poi però l’entusiasmo del pubblico è stato tale che si è deciso di andare avanti e far diventare la MGS-01 una realtà.
Ma qual è la “missione” di questa sportiva? E’
Roberto Brovazzo, direttore Business Unit Moto Guzzi a parlarcene: “un progetto moderno che segue una filosofia particolare. Una sportiva di grande personalità, subito identificabile come una Moto Guzzi, con elevati contenuti tecnici e che dia una grande soddisfazione di guida. Non una concorrente delle giapponesi, non un’anti-Ducati. Una moto fuori dal coro, sportiva sì ma senza cercare le prestazioni assolute”.


La produzione comincerà dalla versione Corsa di questo test, disponibile dai primi mesi del 2004, poi arriverà la versione stradale prodotta in serie a partire da ottobre. Costerà circa 15.000 euro, che diventeranno 20.000 con il kit racing e ne verranno prodotte 7-800 all’anno.
E dopo le parole, spazio all’azione!

Autodromo di Monza, giornata splendida, caldo torrido: 38°C di temperatura dell’aria non sono il massimo per provare una moto con motore raffreddato ad aria. Ma il bicilindrico Guzzi è un motore “intelligente”; la V trasversale espone al vento della corsa la parte più calda di entrambi i cilindri con positivi effetti sul rendimento termodinamico.
L’
MGS Corsa ci aspetta ai box. L’impatto estetico è notevole.

Niente fari per questa versione. Nel “buco” lasciato dal gruppo ottico anteriore trova posto il radiatore dell’olio, nel punto di maggiore pressione aerodinamica.
Cupolino, serbatoio e codino, filanti ed in un bel
rosso acceso, creano un piacevole contrasto con il nero della meccanica, cilindri esclusi. Contribuiscono ad un aspetto decisamente racing il bel forcellone in alluminio, la dorata forcella Ohlins e gli enormi collettori di scarico che come due serpenti avvolgono il motore salendo verso il sottocodone.

Ed ora, musica maestro! All’avviamento del motore un brivido ci percorre la schiena: i 1.225 cc “tuonano” dal singolo silenziatore sottocodone. Saliamo in sella e scopriamo una posizione di guida ottima per la guida sportiva: busto in avanti senza esagerazioni, pedane arretrate e semimanubri ampi, per governare al meglio una moto in cui è sempre e comunque il motore il “primo attore”, dall’alto dei suoi 93 kg di peso!
Per i piloti più alti dei nostri 174 cm è prevista una
monoscocca arretrata
di 20 mm, per evitare di urtare i cilindri con le ginocchia.
L’MGS
va guidata di forza, non è certo una di quelle giapponesi che “ti pare di averla guidata da sempre”. Ci vogliono i muscoli ma ti ripaga con intense emozioni di guida.